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– ROMA, 22 GEN – “La bocciatura per motivi di condotta va abolita: bisogna trovare altri modelli riparativi” per gli alunni piu’ indisciplinati, “perche’ la bocciatura non e’ un modo per educare”. Ne e’ convinta Milena Santerini (Democrazia Solidale-Centro Democratico), secondo cui l’insegnamento dell’educazione civica in classe deve essere rivisto. “Presto – afferma – presentero’ una proposta di legge a riguardo, che spero possa collegarsi alla delega sulla valutazione degli studenti prevista dalla legge 107”.
L’occasione per lanciare l’idea e’ stato il seminario ‘Una scuola per tutti’, promosso oggi alla Camera per discutere sulle politiche necessarie a garantire una giustizia educativa, a partire dalla riforma della scuola.
“Finora – ha osservato Santerini – abbiamo usato l’educazione civica per ‘fare gli italiani’ e contrastare fenomeni come il bullismo, ma fin dal suo ingresso a scuola il bambino deve cominciare a conoscere diritti, doveri, responsabilita’ e sviluppare le sue capacita’ di scelta. Vorremmo rivedere l’educazione alla cittadinanza, che non consiste solo nel riportare ordine a scuola ma anche nell’agire sulla normale educazione del cittadino. Per questo penso che occorra abolire la bocciatura per motivi di condotta: se un ragazzo ha un comportamento non adeguato di fatto perde un anno di scuola. Con il rischio poi che abbandoni gli studi”.
Tra gli interventi necessari contro la dispersione scolastica, secondo Santerini, c’e’ anche la riforma dei cicli di studio, che potrebbe concretizzarsi con “l’abolizione del quinto anno di scuola superiore: non si perderebbero cattedre ma si vincerebbe la dispersione scolastica. I ragazzi potrebbero lavorare in classi meno numerose e con piu’ laboratori. E’ un elemento da prendere in considerazione se ci sara’ una riforma della didattica”. (ANSA).