Martedì 14 marzo, alla Camera dei deputati, conferenza stampa della deputata Milena Santerini del gruppo ‘Democrazia solidale – Centro Democratico’, insieme ad altri parlamentari, per illustrare la mozione 1/1435 sull’identificazione dei migranti deceduti nella traversata del Mediterraneo, di cui è prima firmataria, in calendario dell’Aula della Camera da questa settimana.
La mozione chiede al Governo di dare un’identità alle persone annegate nel Mediterraneo, il 60% delle quali rimane senza un nome. Sono circa 30.000 i morti in mare negli ultimi 15 anni, 5022 nel 2016, l'anno in cui finora ci sono stati più morti nel Cimitero Mediterraneo e già 521 al 5 marzo 2017 (dati OIM).
Verrà presentato il modello d’intervento di una task force inter-istituzionale coordinata dal Commissario straordinario per le persone scomparse del Ministero dell’Interno prefetto Vittorio Piscitelli in collaborazione con il Ministero della Difesa, Marina Militare e Guardia costiera e con varie Università italiane tra cui l’Università di Milano rappresentata dalla dott.ssa Cristina Cattaneo direttrice del Labanof (Laboratorio di antropologia e odontologia forense). Questo team,presente alla conferenza stampa, ha creato un modello per la raccolta di dati post mortem e promuove la creazione di una banca dati europea dei migranti scomparsi. Un esempio di tale modello è il progetto di riconoscimento delle vittime del naufragio del 18 aprile 2015, con il ritrovamento e il recupero del barcone in cui morirono circa 800 persone, ora alla base Nato di Melilli.
Il tema delle vittime sconosciute e del diritto all’identificazione è stato portato all’attenzione del pubblico dal film “I fantasmi di Portopalo”, in onda a febbraio su Rai 1 in cui è stata ricostruita la vicenda del naufragio al largo di Capo Passero in Sicilia il 26 dicembre 1996 di un barcone in cui morirono 283 persone. La strage fantasma da cui è tratto il film è stata ricostruita dal libro omonimo di Giovanni Maria Bellu, Presidente dell’Associazione Carta di Roma. L’autore e il protagonista del film, Giuseppe Fiorello, saranno presenti insieme al regista Alessandro Angelini e al produttore Roberto Sessa.
“Ridare un nome alle vittime – dice Milena Santerini, coordinatrice dell’ Alleanza parlamentare No Hate del Consiglio d’Europa – è un servizio non solo alla dignità dei morti, ma anche ai vivi. Va riconosciuto, come previsto dal diritto internazionale e dal Consiglio d’Europa, il diritto dei familiari a conoscere il destino dei propri cari.
(Ore 11.30, Sala Stampa Camera – Via della Missione 4).
Per accrediti scrivere a des-cd.ufficiostampa@camera.it