POPULISTI ANTIEURO

Gruppi e partiti contro l’Europa sono molto più diversi tra loro di quello che sembra, anche se sono uniti dallo stessa voglia di divisione.

Il fattore generazionale conta. Più si è giovani e meno si capisce il valore dell’unione europea, quella nata sulle macerie del nostro continente dopo una guerra immane. Si uniscono però anche nostalgici, vecchi radicali, neo-nazisti. Alba dorata in Grecia, Front National in Francia, Jobbik in Ungheria, veri Finlandesi hanno in comune la rabbia. Scaricano sull’Europa i mali della globalizzazione, l’impotenza della politica, le disuguaglianze sociali.

Può farci qualcosa l’UE? In parte sì, ed è paradossale che gli attacchi più seri all’Europa arrivino adesso, proprio mentre in realtà sta cambiando. Le elezioni 2014, con l’indicazione per il nome del Commissario scelto dai cittadini, segnano un recupero di politica e quindi di rappresentanza e di spessore democratico per un’istituzione finora troppo burocratica. L’esito delle elezioni, se i populisti dovessero avere un buon risultato, sarebbe per assurdo forse di interrompere questo processo positivo che porta ad avvicinarla di più alla gente e colmare quel “deficit di democrazia” che nasce dal fatto che c’è non troppa ma troppo poca politica europea.

Quindi, vediamoli da vicino. Alcuni vogliono espressamente uscire dall’UE (Alba dorata, Jobbik). Altri come il Front National, sono contro l’euro e contro Schengen. In genere sono nazionalisti, e colpisce vedere come la Lega (non era secessionista?) si ritrovi d’accordo con posizioni ultrà di questo tipo. Cosa non si fa per qualche voto. 5 stelle e Syriza di Tsipras non possono essere considerati invece nazionalisti. Ripetono piuttosto il credo dei no global; il loro antieuropeismo nasce dalla paura del nuovo ordine mondiale, e dall’ossessione cospiratoria verso i complotti da “grande fratello”.

Tutti hanno un nemico: l’immigrato. E’ lo straniero, quello che viene a invadere, su cui scaricare rabbia e frustrazione. Allora si chiedono espulsioni, divisioni delle classi tra alunni stranieri e non, ronde notturne, referendum per limitarli, arresti e mine ai confini… Tutto tranne un serio progetto di integrazione. Misure punitive e inutili, difensive e primitive. L’altro è in modo indifferenziato quello che viene da lontano anche se loro stessi sono figli di immigrati, non importa. Si noti che anche Grillo usa toni spesso di tipo antisemita e velatamente razzisti; i suoi video contengono contenuti e invettive virulente che incitano a punire gli immigrati, e evita ogni presa di posizione a favore dell’integrazione, tanto che il movimento 5 stelle ha dovuto “ribellarsi” per schierarsi a favore della cittadinanza ai figli degli immigrati. Battaglie per l’integrazione però non vengono messe nell’agenda del movimento.

Poi c’è l’ebreo (al singolare), il capro espiatorio di sempre. Alba dorata nega l’Olocausto, per Jobbik sono nemici del popolo, Front National non osa dichiararsi ma sono stati individuati vari candidati antisemiti al suo interno. Ma qui i veri Finlandesi si dissociano e non usano toni antisemiti. I musulmani sono presi di mira dal Front National, come attentatori della laicità. Sono considerati nemici della Chiesa ortodossa da Alba dorata, mentre Jobbik è apertamente filo palestinese.I Rom, neanche a dirlo, sono nel mirino di tutti.

Le tematiche xenofobe e razziste in genere vanno d’accordo anche col machismo e l’omofobia. Alba dorata è apertamente ostile . Jobbik presenta proposte per proibire la propaganda gay o atti di affetto in pubblico, i veri Finlandesi si oppongono ai matrimoni gay. Ma non tutto il populismo europeo aggiunge anche questa discriminazione alla lista. L’omosessualità può fare eccezione, soprattutto se, come in Francia, la comunità gay teme l’Islam.Ecco quindi il Front National sdoganarla.