PARTECIPO ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO “RWANDA, LA CATTIVA MEMORIA COSA RIMANE DEL GENOCIDIO CHE HA LASCIATO INDIFFERENTE IL MONDO”

copertinaRwandaInfinito edizioni – nuovo in libreria

Rwanda, la cattiva memoria

Cosa rimane del genocidio che ha lasciato indifferente il mondo

(€ 12 – pag 140)

Di Françoise Kankindi e Daniele Scaglione

Prefazione di Luigi Ciotti

Introduzione di Yolande Mukagasana

Cento giorni, il Paese delle mille colline, un milione di morti

Il 6 aprile 1994 segna l’inizio del genocidio rwandese. Cento giorni di atrocità, uccisioni e massacri tra tutsi e hutu, un milione di morti. Non si è trattato di una guerra tra tribù africane, la verità è un’altra: lo sterminio del popolo tutsi era stato attentamente programmato a tavolino. Un’analisi superficiale potrebbe dire che fu il governo rwandese, capitanato dagli estremisti hutu, a complottare affinché i tutsi venissero sterminati. Ma è una cattiva memoria: gli hutu erano stati imposti al governo rwandese nel 1959 dalle alte cariche che governavano l’Occidente. Inoltre, prima e soprattutto durante i massacri, l’Onu e i potenti del mondo hanno ignorato le richieste d’aiuto dei tutsi, e alcuni, come la Francia, hanno fornito armi e sostegno agli hutu.

Con Rwanda, la cattiva memoria Daniele Scaglione, un occidentale che al tempo “non aveva capito niente” e Françoise Kankindi, rwandese che nel 1994 vedeva dall’Italia il suo popolo nel sangue, sono riusciti a far emergere la verità. In modo che gli occhi dell’Occidente siano aperti e non si chiudano mai più davanti a un genocidio ignorato.

“Durarono oltre tre mesi i massacri dei tutsi. Donne, bambini, vecchi, persino malati nei letti d’ospedale. Cento giorni di massacri durante i quali fummo perseguitati dai nostri assassini e dal silenzio del mondo. Eravamo come una piccola isola nel mezzo di un oceano in cui infuriava la tempesta. Nessuno venne in nostro soccorso. E quando il mondo cominciò appena a provare vergogna, i nostri morti già superavano il milione”. (Yolande Mukagasana)

“Il libro ricostruisce con grande precisione e chiarezza l’opera di disinformazione messa in atto. E proprio così, mostrando le contraddizioni della verità ‘ufficiale’ e della ‘cattiva memoria’ che l’accompagna – memoria che resta in superficie, che non distingue, che ha fretta di ‘celebrare’ per meglio dimenticare – restituisce dignità alle vittime e coraggio a chi, sopravvissuto, sentendosi morto ‘dentro’ ha preferito rimuovere”. (Luigi Ciotti)

Gli autori

Françoise Kankindi

è presidente dell’associazione Bene Rwanda, che ha fondato nel 2006. Nata già profuga da genitori rwandesi in Burundi, nel 1992 si è trasferita in Italia dove tutt’oggi vive.

Daniele Scaglione

(Torino, 1967), è direttore scientifico dell’associazione Certosa 1515, che si occupa di formazione e promozione di giustizia sociale e diritti umani. Ha lavorato per ActionAid ed è stato presidente di Amnesty International. Per Infinito edizioni ha scritto La bicicletta che salverà il mondo (2011) e Rwanda. Istruzioni per un genocidio (2010).