ROMA (ITALPRESS) – “La sentenza della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo chiede all’Italia di assicurare i diritti fondamentali delle persone nel regolare le convivenze. Non obbliga ovviamente le istituzioni italiane a farlo in un modo o in un altro. Il Parlamento dovra’ ora lavorare sul testo in discussione al Senato”. Lo dice Milena Santerini, deputata di ‘Per l’Italia-Centro Democratico’ e delegata del Consiglio d’Europa.
“Ritengo – continua – che le politiche per la famiglia, il lavoro e la convivenza, comprese quelle relative alle unioni civili, non possano essere ispirate solo dall’interesse individuale, ma devono rafforzare il tessuto sociale. Altrimenti, in una societa’ complessa e frammentata, vincerebbe il partito trasversale di chi afferma ‘l’io’ come unico punto di riferimento. In politica e’ sempre piu’ difficile distinguere tra destra e sinistra: la vera differenza, oggi, e’ proprio tra il ‘partito dell’io’ e quello ‘del ‘noi’. Sul matrimonio, la famiglia, la sessualita’, la generativita’ ci sono sensibilita’ diverse che possono dialogare tra loro senza demonizzare l’avversario, cercando alleanze tra chi cerca il bene comune”.
“Infatti – conclude -, come ha osservato monsignor Galantino, segretario generale della Cei, ‘Stare nei processi e’ la scelta piu’ impegnativa ed esigente’, mostrando che la Chiesa di Papa Francesco non si pone ‘fuori’ dal tessuto sociale ma intende contrastare tutte le discriminazioni cercando faticosamente la costruzione dell’accordo con tutti gli uomini e le donne di buona volonta’”.
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